Forse ne avete già sentito parlare, o forse il nome suona troppo complesso, ma probabilmente non sapete ancora di cosa parliamo quando si cita la dematerializzazione dell’attestato di rischio. Cosa cambierà per tutti gli automobilisti a partire da luglio 2015? Niente paura: nonostante il nome difficile, tutto diventerà più semplice nella gestione della vostra polizza. Vediamo insieme come.

Come cambia l’attestato di rischio

Facciamo un passo indietro: l’attestato di rischio (ATR) è il documento che certifica la presenza o assenza di incidenti negli anni e che riporta la classe di merito che vi siete guadagnati in base alla vostra condotta al volante. Si tratta di un documento che la vostra compagnia deve rilasciare ogni anno, almeno un mese prima che la polizza scada: per effetto delle nuove norme – la cosiddetta dematerializzazione appunto – il processo sarà più semplice.

A differenza di quanto accade ora, infatti, i dati contenuti sull’attestato di rischio saranno automaticamente memorizzati in una banca dati unica degli ATR, e la compagnia assicurativa li recupererà direttamente da lì, risparmiando tempo. L’assicurato potrà ricevere il suo attestato su richiesta, e solo in via telematica.

Il nuovo attestato di rischio conterrà il codice fiscale del soggetto titolare della polizza, più le generalità e il codice fiscale del proprietario del veicolo assicurato. Il documento dovrà poi riportare l’indicazione della tipologia del danno pagato con la precisazione se si tratta di danni a case, persone o entrambi.

Cosa cambia per gli automobilisti

Per chi di voi possieda un auto e abbia stipulato un contratto con una compagnia assicurativa, in concreto cambia molto: poiché il sistema si appoggia alla banca dati, il disbrigo delle pratiche sarà più veloce e gestito direttamente attraverso le banche dati.

A questo si aggiunge, ovviamente, un controllo più efficace da parte delle compagnie su eventuali errori o falsi: se il documento è cartaceo, è più facile contraffarlo.